Alcune persone credono che l’intuizione, la capacità di vedere l’aura, la chiaroveggenza, la chiaroudienza, siano doti innate e dono di pochi.

Quello che c’è di vero in questo, è che pochissime persone ce l’hanno come dote innata.

 

Cosa vuol dire che ce l’hanno come dote innata ?

Queste persone crescendo, hanno scoperto di avere queste “capacità” e spesso quando lo hanno raccontato ai genitori, questi hanno cercato di dissuaderli e reprimere queste manifestazioni, per paura di qualche anormalità a livello psichico e mentale del figlio o della figlia.
Non è un caso che il diverso è stato etichettato in passato come pazzo o eretico.

C’è una cosa che è molto importante da capire.
Questa cosa è che tutto quello che queste persone hanno come “dono”, anche altri lo possono apprendere e sviluppare.

E’ dimostrato dai tanti corsi che ci sono in circolazione sulla capacità di sviluppo dei sensi psichici, della visione a distanza, della medianità, del “sesto senso”, dell’intuizione o dei “poteri psichici” come li chiama qualcuno.

 

Ma se è un dono, come è possibile che anche altre persone possano accedere a tali capacità, facendo esercizi specifici e allenandosi ?

Come è possibile questo ?

E’ possibile perché dietro a qualsiasi cosa che sappiamo fare a differenza di altri, c’è una strategia, c’è un metodo, c’è un sistema.
C’è un modo particolare di elaborare i dati che il cervello riceve in entrata e un modo particolare di produrre una risposta in uscita.
Permettimi di fare un chiarimento nel caso non lo sapessi:

  • i dati in entrata sono quegli stimoli che arrivano al cervello dagli organi di senso (occhi, orecchie, tatto, gusto, olfatto);
  • la risposta in uscita, sono cambiamenti sotto forma di pensieri, emozioni, sensazioni, movimenti del corpo,  che il cervello produce come reazione agli stimoli in entrata, dopo essere stati sottoposti ad elaborazione.

 

Ma torniamo al concetto che dietro ogni abilità, c’è un “modo” specifico di elaborare le informazioni……….e aggiungo, che può anche essere appreso da altre persone.

“Cosa cosa ?”

“Rolando, vuoi dire che il cervello di queste persone fa delle cose che il mio cervello non fa ?”

 

La risposta è esatta.
Il cervello della persona che è intuitiva, empatica, sensibile, chiaroveggente, che ha premonizioni, vede il futuro, vede il passato, vede gli Angeli (potrei continuare per parecchi minuti con la lista)  “fa” delle cose che il tuo cervello ha il potenziale di fare, ma che per altre ragioni in questo momento non fa o non le fa coscientemente.

Immagino che anche tu come altri, se stai leggendo questo articolo, hai avuto almeno una volta nella vita la sensazione che le cose “andassero” in un certo modo e poi hai accertato tempo dopo, la correttezza della tua sensazione.
Magari ti è capitato per qualcosa di tuo personale, oppure per qualcosa che riguardava altre persone.

Tutti nella vita abbiamo avuto almeno una esperienza in cui “sapevamo che le cose sarebbero andate in quel modo” già da tempo prima.
Avevamo quel senso di certezza anche se non capivamo o non avevamo idea da dove derivasse quella sensazione.
Oppure non sapevamo in quel momento su quali fatti si basava.

“Ti ci ritrovi ?” 

Bene !

Il fatto che tu l’abbia avuta in modo non consapevole, significa che anche in te c’è la possibilità di utilizzare la stessa strategia.
Quello che fa la differenza  rispetto a chi ce l’ha come dote innata e chi no, è che tu se vuoi accedere a quel potenziale, devi farlo coscientemente.
Non avviene da se.
E’ necessario che tu dia attenzione al processo per fare in modo di attivarlo.
E’ un po come quando vuoi guidare la tua auto.
Prima devi accendere il motore.
Per accendere il motore, devi fare un atto.

Quale ?

Girare la chiave per avviare la messa in moto dopo aver inserito la chiave nell’apposita fessura.

Quel girare la chiave è una atto motorio che fai in modo cosciente (le prime volte che guidi l’auto).

Poi con il tempo, diventa un “atto automatico”: ogni volta che sali in macchina al posto di guida per andare da qualche parte, compi il gesto senza rendertene conto in modo consapevole.

 

La stessa cosa accade al nostro cervello.

Se vuoi sviluppare l’abilità intuitiva o di “vedere”, devi allenarti alla guida di questa attività.

Prima di guidare, è necessario che tu accenda il programma mentale “strategia sesto senso” attraverso un atto cosciente.

Successivamente tutto questo diventerà automatico e non avrai più bisogno di pensarci.

Quando un qualcosa che impariamo, passa da “apprendimento conscio” ad “apprendimento subconscio” si sviluppano delle neuroconnessioni che fanno si che quell’abilità o quel processo, rientri tra le abitudini o cose automatiche che sai fare.

 

“Funzionerà anche per me ?” 

Adesso, rispondi a questa domanda:

“Quante sono le cose che ho imparato a fare e che oggi faccio in automatico senza più bisogno di pensarci ?”

………………………………………….

“Ne hai trovata almeno 1 o 2 ?”
 
Se si, è la conferma che anche il tuo cervello ha questa modalità per processare-elaborare i dati.

Ma qual’è la particolarità o meglio, la strategia per sviluppare intuizione, sensibilità o sensi psichici in generale ?

 

Le cose da conoscere sono 3: 

  • il cervello risponde sempre alle domande che ci facciamo. Non può non farlo. E’ stato progettato in questo modo e rispondere alle domande è il suo modo ottimale di processare le informazioni. La conferma di questo ce l’hai quando ti dai una risposta o fai una affermazione: il cervello ci fa subito sopra una domanda che nella maggior parte dei casi è di dubbio. Quando non abbiamo risposte alla domanda che ci siamo appena fatti è perché invece di aspettare la risposta, ci abbiamo ricamato sopra un’altra domanda con la conseguenza che otteniamo la risposta per l’ultima domanda fatta e non per la prima;
  • le risposte, possono arrivare dall’emisfero sinistro o da quello destro. Se vengono dalla parte razionale sono di solito risposte che si basano sui fatti tangibili, sull’esperienza passata, frutto di un ragionamento logico o di una paura consapevole. Se vengono dall’emisfero destro, che è la parte del cervello più creativa, intuitiva, che è una sorta di detector per per tutte le energie o informazioni che compongono l’Universo, le risposte apparentemente non hanno logica. Non sembrano reali. Sembrano sogni o immaginazione.
  • l’intuizione come altri poteri psichici, sono competenza dell’emisfero destro.

 Da quanto scritto sopra, comprendi che le due equazioni fondamentali sono:

  • per ottenere risposte intuitive, dobbiamo utilizzare in prevalenza l’emisfero destro
  • per ottenere risposte dall’emisfero destro, dobbiamo farci una domanda in modo cosciente e strutturata linguisticamente in una certa modalità

“Altrimenti ?”

Altrimenti non funziona.

 

Come ci alleniamo durante il corso Quanti-Ka 1 ?

Nel corso Quanti-Ka 1, per allenare e sviluppare le capacità dell’emisfero destro, abbiamo adottato domande strutturate in modo preciso a livello linguistico.
Queste domande così formulate, ce le possiamo fare in ogni momento con un semplice atto di volontà.
Immagina che in questo momento volessi alzare gli occhi verso il cielo invece di leggere lo schermo.

“Lo puoi fare come semplice atto di volontà ?”

Lo pensi, decidi e lo metti in atto .
In questo modo attivi in modo immediato i neuroni che ti permettono di muovere i muscoli degli occhi e che spostano la loro direzione verso l’alto.

Allo stesso modo, puoi scegliere in ogni momento di farti una domanda.
Anche le domande che sono state progettate per farti avere una risposta dall’emisfero destro (come lo sono quelle del protocollo di Quanti-Ka).

E’ per questo che durante il corso Quanti-Ka 1, diciamo all’inizio del corso, di entrare nell’atteggiamento e nella disposizione d’animo del “giocare”.

“Perché ?” 

Perché quando giochiamo, abbiamo la mente aperta, l’emisfero destro è più attivo del solito e quello sinistro si ricarica e si rigenera, dovendo lavorare di meno per risolvere “la percezione dei problemi” che arrivano dal vivere quotidiano.

In questo stato, se si segue la domanda suggerita e ci si mette in una posizione di ascolto, la risposta arriva.
Accediamo ai contenuti del cervello destro che è collegato con il campo delle possibilità, con il campo quantico, con tutto quello che è fatto e composto di energia anche se materialmente non lo vediamo, otterremo informazioni che i comuni 5 sensi riconosciuti dalla scienza, non ci forniscono.

Carlo Rubbia (italiano premio Nobel per la Fisica nel 1984), ipotizzò che il rapporto tra materia ed energia che compone quel pezzo di materia, sia 1/1.000.000.

La mente razionale attraverso gli occhi vede solo quel pezzetto della realtà.
La mente creativa ha accesso come un detector a quel 1.000.000 di parti che compongono quel 1 che compone e gestisce la  materia.

Se qualcosa non lo vedi, non vuol dire che non esista.
Anche un batterio non è visibile ad occhio nudo.
Lo diventa, quando lo guardi attraverso uno strumento chiamato microscopio.

 

 

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