La paura di volare è una situazione abbastanza diffusa che si può manifestare in modi molto diversi tra loro.

Da notizie presenti sul web, sembra che ne sia affetto una persona su 6.
Ci sono persone che durante il viaggio in aereo, rimangono tese e non riescono minimamente a rilassarsi.
Ti è mai capitato di averne una a fianco durante un viaggio ?
Oltre il fastidio che i continui movimenti e la mancanza di “pace” possono averti dato, hai provato a pensare a come si poteva sentire e cosa provava dentro di se quella povera anima ?
Non certo semplice affrontare un viaggio in quel modo, specie se il viaggi dura qualche ora.

Poi ci sono le persone che non riescono proprio a salire su un aereo, con tante limitazioni nella vita privata o professionale,

Prova a pensare se hai i tuoi cari all’estero o devi viaggiare per motivi di lavoro: quale impatto può avere questa limitazione sulla tua vita ?
Di solito c’è una rinuncia cosciente al viaggio.
Quale limite diventa se per esempio, si rinuncia ad importante occasione lavorativa all’estero ?
Addio carriera.
Addio promozione.
Addio corso di formazione che mi permette di cambiare mansione lavorativa.

Ma questo vale anche per delle semplici e meritate vacanze.
Immagina se tua moglie o tuo marito, adora un paese caldo a circa 7-8 ore di volo da dove vivi.
Non ti pesa ogni anno trovare una scusa per non affrontare quel viaggio ?
Non è certo bello non dire la verità o avere questo limite mentale quando la persona a fianco desidererebbe una vacanza con te, in quel posto, con tutta se stessa.

Daltronde, potrebbe essere solo questione di tempo prima che si stanchi e decida di andare da sola o con amici.

Di fatto, per chi ne è coinvolto, la “paura di volare” crea una intensa sensazione negativa e limitante.
Si manifesta in modi molto diversi e con diversi gradi di intensità, che possono andare dall’ansia anticipatoria al viaggio, fino a un vero e proprio terrore e di crisi di panico.

Come gestiscono questi stati alcune persone ?

Alcune persone, gestiscono questi stati assumendo farmaci ansiolitici.

La loro coescienza viene abbassata chimicamente.
Hanno un momentaneo sollievo.
Per essere più precisi, si abbassa il tono delle emozioni che sentono in quel momento e questo le porta ad affronatare l’attesa e il viaggio, con maggiore tranquillità.

Maggiore tranquillità non vuol dire “indifferenza”.

Altre persone invece, iniziano un percorso di Psicoterapia con uno psicologo o uno psicoterapeuta con il fine di andare ad elaborare ciò le porta ad avere questa limitazione.
Di solito chi scelgie questa via, è una persona che vuole lavorare ad un livello più profondo. Potremmo dire che vuole andare alla radice del problema per risolverlo una volta per tutte.
Questa è la media.
Poi in mezzo ci sono anche quelle persone che fanno questa scelta per fare contena una persona che vive accando a loro e che le ha suggerito questa strada.
Non è da sottovalutare, soprattutto se i risultatin tardano ad arrivare.

Ci sono anche le persone che utilizzano tecniche energetiche e di psicologia energetica.

Dal Reiki alla Kinesiologia Emozionale, dall’EFT all’Hoponopono.
Sedute di Cristalloterapia o utilizzo di Fiori di Bach mirati alle paure (non è mia intenzione nominare tuttele metodiche olistiche, quindi chiedo perdono in anticipo a chi non è stato nominato).

Il tutto passando anche per gli integratori naturali fitoterapici.

Vari sono i tentativi di chi sceglie un approccio non “classico” e che rifiuta lo “stordimento” da intossicazione farmacologica per problematiche non strettamente mediche.

Va posta particolare attenzione su un aspetto che può ritorcersi contro: spesso le persone pensano e fanno l’equazione mentale che essendo naturale, non fa male e non può creare problemi.

Non è proprio vero.

Se ti affidi alla consulenza di un Naturopata con approccio “da sostituto del medico”, utilizzerà rimedi naturali, tra cui anche gli integratori, in modo sintomatico.
Non farà un sostegno di “terreno” come previsto e chiesto dalle sue competenze.
Non ti aiuterà a risolvere la tua paura ma ti aiuterà, se per esempio ti consiglia di assumere della Passiflora in Tintura Madre o della Valeriana, ad avera un effetto sintomatico.
Alla prossima occasione, dovrai fare comunque i conti con la tua paura.

Il punto di vista di Quanti-Ka sulla paura di volare

Quanti-Ka, può essere utilizzata  in modi diversi a secondo della personalità di che la utilizza.

C’è chi la utilizzerà in autotrattamento, nel momento in cui sentirà la sensazione o le emozioni negative che anticipano il viaggio.
Con questa stessa modalità la persona potrà rillassarsi mentre è già seduta sul posto in aereo che le è stato assegnato.

Come avviene ?
Il modo è molto semplice.

Mentre è seduta in attesa dell’imbarco o già in aereo, si farà degli autotrattamenti con l’AUTOCOLLEGAMENTO VELOCE.
Il fine è quello di ridurre/eliminare le informazioni incoerenti che sono alla base di quella sintomatologia.

Già perché in Quanti-Ka usciamo dal modello medico e psicologico, altrimenti non potremmo avere risultati diversi da quelli che si ottengono in queste 2 modelli scientifici.

Uscendo da questi modelli, non ci serve più sapere se dietro a questa paura c’è un trauma, un conflitto o un problema vissuto dalla persona quando era piccolo nella relazione affettiva con una determinata persona.
Ci interessa solo il fatto che qualunque emozione negativa o paura, sia legata ad una variazione energetica nel corpo della persona.

Quella variazioni energetica rispetto all’origine, in Quanti-Ka ha una sua corrispondenza ad un livello ancora superiore rispetto a quello energetico.
Questo livello è quello INFORMATIVO. (è chiamato anche vibrazionale o frequenziale).

E chi non la utilizza per avere un effetto sintomatico ?

L’altro tipo di personalità, quella che vuole un effetto definitivo e duraturo, utilizzerebbe il PROTOCOLLO di trattamento in 5 PASSI, che è un protocollo esclusivo e originale che ha solo Quanti-Ka.

Potrebbe essere utilizzato anche diverso tempo prima del viaggio, così come alla prima avvisaglia della fastidiosa sensazione negativa creata dalla turbolenza emozionale.

In pratica, non appena si rende conto di avere paura o altra sensazione fastidiosa legata al volo, può iniziare ad autotrattarsi con il Protocollo Completo in 5 passi.

Oppure, può farsi applicare il protocollo per riportare la Coerenza Informativa Originale, da un’altra persona che ha imparato ad applicare la tecnica frequentando il corso Quanti-Ka 1.

Non ci credi ?

Allora ti lascio leggere la testimoninza che Anna ha condiviso. 


Eccomi qui vorrei condividere con voi la mia esperienza usando Quanti-Ka per il mio primo volo ..premetto che non ho mai volato in 48 anni di vita e avevo dico avevo una paura fottuta di salire su un aereo quindi ho iniziato a trattarmi una settimana prima fino al giorno fatidico . Partita viaggio di andata meraviglioso tranquillità serenità fotografavo le nuvole e mi sono emozionata al decollo sensazione c’è l ‘ho fatta .ma ancora più incredibile viaggio di ritorno partita in ritardo di un ora pensavo mi salisse ansia viaggio notturno con turbolenze invece anche qui.una consapevolezza di gestire le mie emozioni e una tranquillità indescrivibile sembravo una che viaggiava da sempre …che dire grazie al campo che fa la differenza grazie al cambiamento che ho deciso di intraprendere grazie Rolando grazie Anna e grazie x le infinite possibilità .

 

Anna R.

Como

Come puoi vedere, Quanti-Ka è una potente tecnica di automiglioramento personale.

“Solo chi non ha occhi per vedere continua a non vedere l’ovvietà”

A presto

Vuoi conoscere di più su questo metodo di automiglioramento ?

 

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